Storia delle Scoperte Archeologiche : La Tomba di Cervantes

Nel 2015 la notizia del Ritrovamento della Tomba di Cervantes in una chiesa di Madrid si è diffusa in tutto il mondo, dai tg al web tutti hanno provato interesse per questa scoperta. Si trattava di un ritrovamento eccezionale visto i quattro secoli di ricerche iniziate da quando i resti dell'autore di Don Chisciotte erano andati perduti in seguito della ristrutturazione della chiesa in questione tra il 1698 ed il 1730. Nel giorno nel quale si ricorda la scomparsa del famosissimo autore andiamo dunque a ripercorrere i momenti di questo eccezionale ritrovamento...



Era del Marzo 2015 la notizia del ritrovamento, avvenuto nella Cripta del Convento delle Trinitarie Scalze nel Barrio de las Letras di Madrid, della tomba dello scrittore di "Don Chisciotte della Mancia" Miguel de Cervantes.
Non è stato evento casuale ma ben mirato, tenendo conto delle indicazioni presenti in una Cronaca anonima del 1600, che designava la cripta del convento come luogo di sepoltura del noto scrittore spagnolo vissuto nel XVII sec. Il testo parlava anche di una croce lignea alla destra del corpo rivestito con un saio francescano.
L’equipe di studiosi coinvolto nella scoperta era composta da quattro squadre di archeologi, speleologi e antropologi e guidato dall'investigatore Luis Aval e soprattutto dall'antropologo e medico forense Francisco Etxeberria che già in passato partecipò agli studi sulla Fossa Comune della Guerra Civile spagnola e alle analisi dei resti del politico Salvador Allende.
Dopo aver aperto diversi interramenti nella cripta a cinque metri di profondità, gli studiosi avevano individuato una tomba con le iniziali del nome dello scrittore “M.C.”  fatte con alcuni chiodi fissatati sul legno con l’altezza di circa tre centimetri.

Nell'Aprile 2015 ci fu il buon esito del recupero dei resti trovati nella cripta e il risultato delle analisi effettuate su di questi attraverso lo spettrofotometro di massa, che confermò che le ossa erano del ‘600 , secolo in cui morì Cervantes. Il Comune madrilegno, che finanziò i lavori, sottolineò che la strada era ancora lunga per avere risposte certe e questo perché i resti erano in “pessimo stato di conservazione” e non solo. Il corpo di Cervantes sembrava essere stato sepolto con altri resti, in primis quello della moglie, Catalina de Salazar, e poi da quello di altri adulti e bambini che rende difficile la corretta identificazione del corpo. 

PERCHE' SI PERSERO DI VISTA LE SPOGLIE DI CERVANTES ?
La perdita della certezza del luogo esatto di sepoltura di Cervantes nasceva da uno spostamento della sua tomba all'interno della chiesa stessa avvenuto nel 1673 anno in cui iniziarono i lavori di ristrutturazione dell'edificio religioso. Dopo quella data non si seppe più nulla della tomba e di dove fosse stata collocata. Certamente però il corpo doveva trovarsi  lì perché Cervantes era molto legato all’Ordine delle Trinitarie Scalze, che lo salvò dalla prigionia di cinque anni ad Algeri.

SI PUÒ' CAPIRE SE LA TOMBA E' REALMENTE QUELLA  DI CERVANTES 

Il punto è che Cervantes ha delle caratteristiche fisiche che lo renderebbero subito riconoscibile :
·         Perse l’avambraccio e la mano sinistra durante la Battaglia di Lepanto del 7 Ottobre 1571, alla quale prese parte. Secondo le fonti antiche fu ferito dalle pallottole di piombo lanciate dagli archibugieri.

·         Cervantes, come racconta lui stesso, aveva una pessima dentatura, con denti mancanti o che non erano corrispondenti gli uni con gli altri. Si dice che alla morte ne avesse solo 6.

·         Convento delle Trinitarie scalze nel Barrio de las Letras di Madrid
Era un adulto di 69 anni,età rara per l’epoca, e i resti presenterebbero segni di artrosi.
Il Ritrovamento avvenne anche  a distanza di 400 anni esatti della morte di Cervantes (avvenuta il 22 Aprile 1616), tanto che il Comune di Madrid decise per il 22 Aprile 2016 di festeggiare l'anniversario con percorsi culturali che videro così il Convento delle Trinitarie scalze nel Barrio de las Letras  una tappa fondamentale, trasformando il luogo in una attrazione turistica o meta di pellegrinaggio, come lo è oggi la casa di William Shakespeare a Stratford-upon-Avon in Inghilterra.
Su tutta la vicenda profetiche le parole di Cervantes sulla vita, la sepoltura e il ricordo di Don Chisciotte nell’ultimo capitolo del celebre libro:
PER ME SOLA NACQUE DON CHISCIOTTE, ED IO PER LUI; EGLI HA SAPUTO OPRARE, ED IO SCRIVERE; NOI SOLI SIAMO DUE IN UNO, NONOSTANTE E A DISPETTO DEL FALSO E TORDESIGLIESCO SCRITTORE CHE SI ARRISCHIÒ O SI ARRISCHIERÀ A SCRIVERE CON GROSSOLANA E SPUNTATA PENNA DI STRUZZO LE IMPRESE DEL MIO VALOROSO CAVALIERE, PERCHÉ NON È PESO PER LE SUE SPALLE, NÉ TEMA PER IL SUO COSTIPATO INGEGNO; E ANZI L’AVVERTIRAI, SE MAI TI CAPITASSE DI CONOSCERLO, CHE LASCI RIPOSARE NELLA TOMBA LE STANCHE E ORMAI MARCITE OSSA DI DON CHISCIOTTE, E NON CERCHI DI PORTARLO, CONTRO OGNI DIRITTO DELLA MORTE, NELLA VECCHIA CASTIGLIA, TIRANDOLO FUORI DALLA FOSSA IN CUI REALMENTE E VERAMENTE GIACE, LUNGO LUNGO, NELL’IMPOSSIBILITÀ DI FARE UNA TERZA SPEDIZIONE E UNA NUOVA USCITA; CHE PER FARSI BEFFA DI TUTTE QUELLE CHE FECERO QUEI CAVALIERI ERRANTI, SON SUFFICIENTI LE DUE CHE FECE LUI, CON TANTO SPASSO E CONSENSO DELLE GENTI CHE NE HANNO AVUTO NOTIZIA SIA IN QUESTI CHE NEGLI STRANIERI REGNI” ( MIGUEL DE CERVANTES, DON CHISCIOTTE DELLA MANCIA)
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Testo di:

Claudia Cepollaro 

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