Cleopatra. Sete di Potere o Istinto di Sopravvivenza?


Il Regno dell’Antico Egitto è stato protagonista di una storia millenaria fatta di enigmi, famosi faraoni , geroglifici e tombe avvolte da affascinanti misteri.
La fine della storia di questo Regno coincide con quella di Cleopatra VII, Regina d’Egitto, ultima dei Tolomei e donna definita affascinante e sensuale, capace di sedurre due tra gli uomini più importanti di Roma: Cesare e Marco Antonio.
Ma Cleopatra  era veramente così?

Molto di quello che conosciamo di Cleopatra è giunto sino a noi grazie ai racconti di antichi intellettuali romani come Plutarco, Dione e tanti altri. Questi autori ci hanno spesso lasciato un’immagine della Regina d’Egitto che ha poi ispirato opere teatrali e film ma che,  per diversi motivi,  non sempre coincide con la realtà storica.

I perché sono dovuti al fatto che molti di questi autori latini non solo hanno scritto i loro testi molto tempo dopo la morte della regina, ma anche perché alcuni influenzati politicamente dalla vittoria di Ottaviano e altri influenzati culturalmente dall'immagine che Roma aveva dell’Egitto e di un po’ tutto l’Oriente. Pur se i fatti storici narrati sono veritieri perché accertati su più fonti, sono i commenti e il punto di vista sui personaggi e sulla storia stessa che variano, e chi ne ha risentito è stata proprio l’immagine di Cleopatra dipinta come giovane seduttrice e disinvolta regina ammaliatrice.  

Chi era dunque Cleopatra? Una seduttrice appassionata ed attratta dal potere dei suoi due più famosi spasimanti o una regina intraprendente ed intelligente capace di unire la sua ambizione personale con l’ultimo tentativo di non far morire un regno antichissimo, ma oramai anche molto fragile, il cui destino sembrava essere solo quello di diventare una delle tante province romane?

Nata nel 69 a.C , Cleopatra era figlia del faraone Tolomeo XII Aulete appartenente all'ultima dinastia di faraoni  cioè quella greco-macedone dei Tolomei  insediatisi in Egitto nel 323 a.C.
La loro salita al trono è legata alle conquiste del macedone Alessandro Magno che, poco tempo dopo aver  strappato ai Persiani l’Egitto, morì lasciando il suo immenso impero diviso tra i parenti e ad i suoi generali ( i diadochi). Tra quest’ultimi, Tolomeo Sotér, ottenne l’Egitto e fondò una dinastia di faraoni che, tra omicidi, difficoltà ed unioni tra consanguinei, regnò per ben 300 anni.
Cleopatra era la settima ad ereditare questo nome che, a sottolineare il legame che la sua famiglia aveva con il mondo ellenico, derivava dal greco e significava “ Gloria a suo padre” ed era anche il nome di una sorella di Alessandro Magno, cosa di cui lei ne andava fiera.

Questo ci riporta ad una distinzione tra il popolo egiziano, che aveva combattuto per difendere le sue tradizioni, e questi faraoni, che invece si sentivano più greci che egiziani come la stessa Cleopatra che preferiva parlare in greco che in egiziano.

Il regno su cui esercitava potere come regina, in quanto sposa prima del fratello Tolomeo XIII e poi del fratello più piccolo Tolomeo XIV, era molto fragile. Al suo interno scoppiavano spesso rivolte e questa instabilità lo rendeva facile preda agli occhi dei paesi confinanti, sempre desiderosi di invaderlo. Anche per i romani e soprattutto per Senato, che se la stava vedendo con una Repubblica che vacillava e la vittoria di Cesare su Pompeo, era un luogo ricco tanto da volerne rendere provincia per depredarne i tesori.

Per evitare che l’Egitto diventasse provincia romana il padre di Cleopatra si unì con Pompeo Magno, ma la sconfitta di quest’ultimo rese vulnerabile il regno  e la sete di ricchezza del Senato romano sembrava oramai vicina ad essere dissetata.
Cleopatra così scelse di aggraziarsi prima Cesare e poi Marco Antonio. Troppo semplice liquidare queste scelte con la parola “sete di potere”. Anzi, si può parlare di un'astuta quanto urgente e necessaria decisione per sopravvivere e mantenere l’Egitto lontano dalle mire romane e difendere il suo potere e le ricchezze.

La relazione fra Cesare e Cleopatra fu inconsueta  non solo per le differenze nazionali, ma perché lei intraprese una scelta personale. Nessun  parente di sesso maschile la costrinse ad allacciare una relazione con Cesare o Marco Antonio, cosa che per i romani era sconcertante.

Tanto che Cleopatra fu paragonata alla regina Cleofe, un’antica sovrana indiana che per salvare il suo regno dall'arrivo di Alessandro Magno si unì a lui “ ottenendo con le lusinghe ciò che non le era possibile con le armi”. Cleofe ebbe così l’epiteto di “prostituta reale”, un epiteto che con molta probabilità i romani attribuivano a Cleopatra, però, oltre questo, erano affascinati e convinti dell'idea che l’Oriente, soprattutto alcune donne orientali, avessero un qual cosa di inquietante, come dei poteri magici ed occulti usati per conquistare gli uomini.

Il suo piano era però molto meno magico e più fondato su una convinzione concreta, quella che avere un figlio da Cesare avrebbe messo al sicuro lei e l’Egitto dalle mire di conquista di Roma.

Assassinato Cesare nel 44 a.C Cleopatra ha paura e diventa correggente del Regno affiancando il figlio stesso Tolomeo XV che però sarà detto Cesarione. Ma Cleopatra attende un appoggio politico più forte per continuare a regnare senza problemi. L’opportunità gli viene data con la nascita del nuovo Triumvirato che assegna a Marco Antonio l’Oriente.
Dire che Cleopatra ha colpito Marco Antonio per la sua bellezza forse non è totalmente giusto. Cleopatra era una sovrana completa, forse molto di più della sua bellezza attraeva il suo essere a quel tempo una donna che pensava ed agiva come un capo di stato uomo. Aveva infatti buone conoscenze militari , da sola regnò l’Egitto risolvendo problemi come rivolte e carestie. Con Marco Antonio controllò tutta la parte orientale dell’Impero Romano trovando in lei un sostegno, complicità e consigli utili anche in battaglia.

A differenza della relazione con Cesare, Cleopatra e Marco Antonio insieme progettarono l'idea di ampliare i territori orientali e contendere con Ottaviano il controllo del Mediterraneo. Qui sicuramente ci fu l'errore dell'ambizione . 

L'accordo con Cleopatra fece sì che il Senato dichiarasse Antonio nemico della patria. Il resto è storia, la Battaglia di Azio del 2 Settembre del 31 a.C decretò la sconfitta della flotta di Antonio e Cleopatra e il suicidio prima dell'ex Triumviro e poi della Regina, il motivo era di evitare di essere portata come schiava a Roma come emblema del trionfo del vincitore.


Dunque necessità geopolitiche unite al tentativo finale di espandere il potere dell'Oriente rendendolo autonomo da Roma e addirittura suo antagonista a farci capire che di Cleopatra più che sete di potere si dovrebbe parlare di istinto di sopravvivenza.

Fonti:

Giorgio P. Panini, Il Grande Libro dell'Egitto, Mondadori

Testo a cura di : Claudia Cepollaro

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