11 Maggio
1860, Garibaldi
sbarca con i Mille a Marsala dando iniziano alla famosa spedizione che, partendo
dalla Sicilia, libererà tutto il sud Italia dai Borbone, sconfiggendo il loro esercito e
determinando la fine del Regno delle Due Sicilie e la nascita
del Regno d’Italia. Ricordando
oggi lo sbarco e le motivazioni dell’impresa di Garibaldi, quella dei Mille
sembra essere stata una mossa decisa molto tempo prima ed invece la
spedizione fu una decisione improvvisa ed inaspettata tanto per i Borbone
quanto per Garibaldi.
Tornando però indietro nel tempo, e zoomando sullo Sbarco a Marsala, scopriamo la presenza di navi inglesi nel porto... da qui la domanda:
Lo Sbarco di Garibaldi a Marsala, in Sicilia, è stato casuale
o c'è stato lo zampino degli inglesi?
L’Armistizio
di Villafranca del 1859 aveva infatti interrotto bruscamente il
progetto di quel Regno dell’Alta Italia tanto desiderato da Cavour e dalle
forze moderate e liberali, comportando un momento di smarrimento del
Regno sabaudo.
Cavour si
dimise per un breve periodo e Garibaldi perse l’entusiasmo iniziale dopo la
cessione della sua città natale, Nizza,alla Francia. Certo, Cavour
non aveva mai desiderato unificare tutta l’Italia, ma nemmeno che fallisse
il progetto di conquistare tutto il nord.
Poi ci fu la svolta. Le forze democratiche, grazie dai due siciliani e mazziniani Rosolino Pilo e Francesco Crispi, lanciarono l’idea di una spedizione guidata da Garibaldi e che, partendo dalla Sicilia, consentisse l'occupazione del sud Italia.
Idea fattibile anche grazie alla rivolta esplosa a Palermo nell'aprile del 1860 e che vedeva per la prima volta uniti un po’tutti i ceti sociali siciliani, dai contadini alla ricca nobiltà terriera, contrari alla politica che i Borbone avevano perseguito da alcuni anni sull'isola e dall'averla sottomessa alla supremazia napoletana.
La sorpresa
di una spedizione e lo Sbarco a Marsala
Già alla
fine di aprile i Borbone temevano un sostegno esterno alla rivolta siciliana,
intensificando così i controlli lungo le coste del Tirreno.
G.Induno, Partenza dei Mille da Quarto |
Garibaldi
partì da Quarto la sera del 5 maggio 1860 con i Mille, provenienti da diverse parti del
Nord Italia, su due vapori, il “Piemonte”, sul quale viaggiò Garibaldi,
e il “Lombardo”, nave più grande usata per i rifornimenti.
Dopo due
brevi scali in Toscana per rifornirsi di armi, uomini e munizioni, le due
imbarcazioni raggiunsero Marsala dove furono individuate dalle
navi borboniche, ma, per diverse e particolari circostanze, Garibaldi ed i suoi
riuscirono a raggiungere la costa grazie alla reazione ritardataria della
flotta del Regno delle Due Sicilie.
Perché questo ritardo?
Molti
studiosi stanno tentando ancora oggi di ricostruire cosa veramente sia accaduto
durante lo sbarco a Marsala. È strano, infatti, che la flotta borbonica
non avesse attaccato, una volta individuate, le navi dei garibaldini. Sembrano
essere stati due i motivi:
- Il primo riguarda una reazione
ritardata di una delle navi borboniche che
sorvegliavano le coste tra Mazara e le isole Egadi, cioè la corvetta
“Stromboli” dell’Ammiraglio Guglielmo Acton.
L’Ammiraglio
Acton, nel giorno e nelle ore che precedettero l’avvistamento di Garibaldi
lungo le coste di Marsala, era consapevole che navi garibaldine stessero
raggiungendo la Sicilia, e si era per questo motivo avvicinato ad altre
imbarcazioni borboniche, come il “Carpi” e il “Partenope”,
per rifornirsi di viveri, armi e carbone da usare in caso di scontro.
Queste
operazioni rallentarono lo “Stromboli”, e fu quasi per caso che a Marsala si
accorse di quelle garibaldine. Ma, una volta accortosi, non li attaccò subito. Il
perché è..
- Il secondo motivo per cui Garibaldi riuscì a
sbarcare, cioè per la presenza di due navi da guerra inglesi,
l’ “Argus” e l’ “Intrepid”, in prossimità del porto di
Marsala.
Sbarco a Marsala |
Gli Inglesi
ed il Marsala
La loro presenza fu testimoniata da Garibaldi e dallo
stesso Acton che, per discolparsi dall'accusa di alto tradimento, spiegò
l’accaduto attribuendo la colpa alle due navi inglesi e alla sua paura di
colpirle inavvertitamente e scongiurare un incidente diplomatico.Botti di Marsala dalle aziende inglesi della cittadina |
Alle spiegazioni richieste dal Ministro degli Esteri partenopeo Luigi Carafa di Taretto agli inglesi sulla presenza delle due navi risposero che erano lì per difendere i loro interessi economici dato che in Sicilia c’erano alcune aziende vitivinicole inglesi come quella di Woodhouse e di Ingham.
Era dal XVIII sec. che gli Inglesi, grazie all’intuito del
commerciante John Woodhouse, finanziarono la nascita di aziende per
la produzione del Marsala, un vino liquoroso amato dagli anglosassoni e questo creò
un business miliardario che rese Marsala una delle città più ricche della
Sicilia.
In queste
aziende lavoravano anche molti inglesi e fu anche per difendere loro che le
navi erano lì e anche il perché Acton non sparò subito sui garibaldini.
Oggi, però, le ragioni si cercano anche nel possibile desiderio inglese di
consentire l’Unità d’Italia per indebolire la Francia.
Fu così
che Garibaldi raggiunse la costa attraccando con la sua
imbarcazione nel porto nascondendosi anche tra alcune navi mercantili inglesi,
mentre i garibaldini del “Lombardo”, arenatosi poco distante
dal Faro, raggiunsero invece la spiaggia di Marsala con delle scialuppe.
Questo sarà
soltanto l’inizio delle fortunate vittorie di Garibaldi in Sicilia, mentre le
altre seguirono subito dopo l’insediamento a Salemi (14 Maggio
1860), come la sconfitta dell’anziano e stanco esercito borbonico a Calatafimi, a Palermo e
a Milazzo (20-24 Luglio 1860). Davanti ai Mille solo lo
Stretto e un obiettivo: Napoli.
Claudia Cepollaro (Aries13Leo23)
Fonti:
Antonello
Battaglia, Il
Risorgimento sul Mare. La Campagna Navale del 1860-1861, Ed.Nuova Cultura
Francesco
Barbagallo, La
questione italiana.Il Nord e il Sud dal 1860 a oggi, Ed. Laterza
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